Formaggio a latte vaccino intero, a coagulazione lattica o acidopresamica. Si ottiene dal Tomino Canavesano Fresco stagionandolo e asciugandolo brevemente in modo da ottenere una pasta meno umida che si presta a essere “aromatizzata” con olio, aceto e spezie. La forma è cilindrica nel formato singolo, ma è molto più frequente trovarlo già confezionato in vasetti di plastica alimentare o barattoli di vetro, di diverso formato, insieme alla sua aromatizzazione, a volte definito “Tomino sott’olio”. Peso di 40-60 g, crosta assente o meglio così leggera da essere commestibile. Pasta bianca, leggermente asciutta. Sapore dolce delicato, con la sua varia aromatizzazione.
Il Tomino Canavesano Asciutto ha origini antichissime. Essi venivano fatti asciugare in speciali gabbie (per evitare l’attacco di mosche) in luogo fresco e arieggiato. Una volta asciutti erano più facilmente trasportabili in ceste per essere venduti sui mercati locali. Sono citati su numerosi testi di scrittori canavesani dell’Ottocento e dei primi del Novecento. Non mancavano mai sulla tavola della “marenda sinoira” (merenda che fa quasi da cena).
Tradizionalmente il Tomino Canavesano Asciutto veniva passato nell’aceto e pepato in modo che fosse più facilmente conservabile. Talvolta venivano anche posti sott’olio, ma in genere l’olio, data la scarsità e preziosità, veniva aggiunto solamente al momento del consumo.
REG – Prodotti Agroalimentari Tradizionali – Regione Piemonte
TCI – Turismo Gastronomico in Italia – Touring Club Italiano
