Informazioni Dettagliate

Il santuario sorse in una forma originale: a croce greca, con in mezzo intatta, per un altezza di 5 metri, la punta rocciosa del monte con sopra la statua del santo e addossato alla roccia l’altare. La chiesa aveva quattro porte, una per ogni lato, e un porticato attorno in modo che si evitavano gli ingorghi di chi entrava e usciva nella folla enorme che accorreva per la festa. I devoti compivano processionalmente nove giri attorno alla chiesa (la novena grande) e poi nove giri attorno alla roccia centrale ( la novena piccola) invocando l’aiuto del santo e ottenendo grazie e miracoli, raccolti e descritti in libri diffusi in ogni dove e testimoniati con i soliti ex voto.

Nel 1947, la gestione del santuario, tenuta fino ad allora dai rettori del Convitto Ecclesiastico Torinese, passò ad una associazione diocesana, intitolata a San Massimo.

Dal 2013 Il Santuario e l’annessa casa di spiritualità sono gestite da un Direttore (sacerdote diocesano) con la collaborazione di alcuni Diaconi permanenti della diocesi di Torino.

Menzionato da

REP – Torino Maxima – Repubblica
TCI – Piemonte – Touring Club Italiano