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Negli areali di Borgo d’Ale e di Valmacca gli agricoltori locali, nel corso degli anni, hanno selezionato degli ecotipi derivanti dalla tipologia Argenteuil.

Ne sono derivati turioni di calibro medio elevato con una colorazione degli apici rosato tenue, tendente al verde nella parte centrale (la più gustosa). La zona basale interrata mantiene la tipica colorazione biancastra. I turioni hanno una lunghezza che può variare a seconda dell’andamento climatico e del terreno da 20 a 22 cm e fino a 27 per quelli di Borgo d’Ale. Questi ultimi presentano anche turioni bianchi e violetti e sono particolarmente dolci e teneri.
L’asparago di Valmacca venne importato dalla Francia nel 1920; documenti storici affermano che a partire da quella data la coltivazione dell’asparago si è diffusa nell’areale tipico di produzione.
Le metodiche di lavorazione e di commercializzazione si sono consolidate nel tempo, come comprovato da diverse fotografie d’epoca, che attestano la tradizionalità della produzione di asparagi nel territorio di Valmacca.

L’asparago di borgo d’Ale era coltivato già nell’area tipica di produzione nel 1970 e nel 1976 erano censiti più di 300 ettari.
Gli asparagi di Borgo d’Ale e Valmacca vengono impiegati in molti piatti tipici come il risotto, gli sformatini con fonduta, alla Cavour con l’uovo cotto al tegamino, al burro e parmigiano.

Menzionato da

REG – Prodotti Agroalimentari Tradizionali – Regione Piemonte