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Informazioni Dettagliate

Nel 1039 il chierico Amizzo, diventando monaco benedettino nell’Abbazia di Fruttuaria a San Benigno Canavese, donò le sue proprietà in Montanarium a Giovanni Homo Dei, Abate di Fruttuaria. L’intero borgo di Montanaro, raccolto nel ricetto, e il suo territorio furono sottoposti alla giurisdizione spirituale e amministrativa degli Abati e il Castello divenne sede del potere civile, giuridico, economico dell’Abbazia fino al 1800; vi risiedevano stabilmente il luogotenente, persona di fiducia dell’Abate, e il giudice. Fruttuaria era uno stato autonomo, soggetto soltanto al Papa e comprendeva San Benigno, Volpiano, Montanaro, Feletto e Lombardore.
Nel 1300 le mura, fatte erigere dai monaci, circondavano il Castello, il ricetto e il borgo medioevale; un fossato li cingeva con l’ acqua derivata dall’Orco.
Il 29 maggio 1800 il generale Napoleone Bonaparte passò da Montanaro; il governo rivoluzionario francese requisì l’Abbazia di San Benigno di Fruttuaria e tutti i suoi beni. Con la legge dell’agosto 1800, il Castello venne dichiarato bene nazionale e passato al demanio, che lo mise all’asta: se lo aggiudicò l’avvocato Pietro Giuseppe Frola nel 1801 al prezzo di 6.000 lire.
Fu poi ereditato dai discendenti, fino ad arrivare all’Avvocato Onorevole Secondo Frola. Egli, avuta la proprietà del Castello, che era in stato di assoluta caducità, decise di farlo ricostruire, dandone incarico all’ingegnere architetto Camillo Boggio di San Giorgio Canavese. Nel 1885 iniziarono i lavori che prevedevano la costruzione dell’elegante veranda e il bel porticato sottostante, terminante con una torre di stile neogotico.
Della costruzione voluta dal Cardinale Bonifacio Ferrero si sono conservarti il corpo di fabbrica a ponente, le due torri a nord, l’edificio e la Torre della Zecca.

Menzionato da

CDC – Comuni del Canavese