Le castagne che conosciamo, comunemente diffuse in Piemonte così come nel resto dell’Europa, appartengono al genere Sativa. Il frutto pesa circa 10-30 g; la polpa, color bianco crema, è rivestita da una pellicina “l’episperma” che può essere glabra o tomentosa e si inserisce talvolta nel seme. In alcune varietà il frutto si pela con facilità, in altre l’episperma particolarmente aderente al seme ostacola le operazioni di pelatura. Nel territorio della Val Borbera e della Valle i castagneti presenti nel territorio delle Valli di Lanzo sono perlopiù formati da vecchie varietà locali ancora coltivate e commercializzate. In ordine di importanza e diffusione troviamo Tempurive, Spinacorta, Qua, Spinalunga, Viri, Viri Tardivo e Riundette. I castanicoltori delle Valli di Lanzo non utilizzano macchinari per la raccolta, ma raccolgono i ricci con un rastrello di legno e una lunga pinza di ferro. La coltivazione del castagneto da frutto in Val Borbera vanta tradizioni antiche come testimoniano gli alberi secolari che impreziosiscono il paesaggio della Valle. Un paio di prestigiosi esempi: il primo si trova a Borghetto di Borbera, in località Roncoli è un albero con tronco robusto assai ramificato, con chioma ampia ed espansa. La corteccia è rugosa e profondamente screpolata.
REG – Prodotti Agroalimentari Tradizionali – Regione Piemonte