Il lago Paolet è situato in una depressione tra due cordoni morenici, attribuibili alla pulsazione glaciale del Pleistocene medio; la sua alimentazione, non esistendo un immissario, è dovuta esclusivamente ad acque meteoriche (piogge).
Il lago è un fenomeno transitorio, che tende naturalmente a colmarsi. All’atto della sua formazione è caratterizzato da acque profonde e trasparenti (stadio oligotrofico); ma le acque meteoriche, ruscellando sui versanti del bacino, trasportano materiali inorganici e sostanze organiche in decomposizione: il lago diventa progressivamente meno profondo, le acque meno trasparenti e la vegetazione tende a colonizzarlo (stadio mesotrofico). Una grande quantità di sostanza organica (resti di animali e piante) si deposita sul fondo, dove è decomposta dai batteri; quando l’ossigeno presente negli strati inferiori comincia a scarseggiare, si innescano processi che producono sostanze tossiche e maleodoranti, quali acido solfidrico, metano, ammoniaca (stadio eutrofico) La profondità si riduce a pochi metri e la vegetazione tende ad invadere il centro del bacino (stadio di stagno); quando la profondità massima delle acque non supera il metro e la vegetazione ingombra tutta la superficie, si è giunti allo stadio di palude. La fase terminale dell’interrimento è la torbiera, un’estensione non più occupata dall’acqua in superficie, ma da questa impregnata tutto l’anno. Il lago Paolet si trova nella fase terminale della propria esistenza, tra lo stadio di palude e quello di torbiera.
Fonte: Cartellonistica Anfiteatro Morenico
CDC – Comuni del Canavese