Arnica (Arnica montana L.), i cui scapi fiorali in fase di piena fioritura venivano utilizzati in farmacia, cosmesi e liquoristica.
Assenzio gentile (Artemisia pontica L.), pianta spontanea delle zone di fondovalle, raccolta in fase di piena fioritura ed utilizzata principalmente per l’industria liquoristica.
Camomilla comune (Matricaria chamomilla L.), pianta spontanea delle aree di fondovalle utilizzata per scopi farmaceutici e cosmetici.
Colchico (Colchicum autumnale L.) fiore spontaneo dei prati umidi delle aree di media – alta montagna raccolto in piena fioritura. I semi erano utilizzati in farmacopea.
Genziana maggiore (Gentiana lutea L.), utilizzata in liquoristica e per la preparazione di infusi.
Genzianella (Gentiana acaulis L.), utilizzata sia in medicina come depuratore sia per la produzione di amari.
Iperico (Hypericum perforatum L.), pianta spontanea delle aree incolte e soleggiate di media valle veniva utilizzato, dopo la fase di essicazione, in farmacia e nella medicina popolare.
Lavanda (Lavandula angustifolia Mill.), tipica delle aree soleggiate trova diffusione su terreni sciolti, ricchi in scheletro ed a reazione alcalina. Gli scapi fiorali, tagliati in fase di piena fioritura, venivano sottoposti a distillazione per estrarne l’olio essenziale, usato sia in farmacopea che nell’industria alimentare come aromatizzante.
Genepy (Artemisia genipi Weber; Artemisia glacialis L.; Artemisia umbelliformis Lam.). In piena estate si esploravano, con successo, le pendici rocciose delle aree alpine a quote superiori ai 2.000 /2.500 metri effettuando il taglio degli scapi fiorali in fase di piena antesi. Fiori e steli essiccati venivano utilizzati nell’industria liquoristica; la tradizione locale, ancora oggi presente, prevedeva un utilizzo generalizzato di questa specie anche per la preparazione di liquori ed infusi a livello famigliare.
Le piante officinali (sia coltivate che spontanee) appartenenti alle specie arboree che troviamo in Piemonte sono:
Ginepro (Juniperus communis L.), pianta presente nelle aree declivi e ben soleggiate delle valli cuneesi; le bacche e gli estratti erano utilizzati in ambito farmaceutico.
Maggiociondolo (Cytisus laburnum L.), pianta spontanea diffusa su suoli calcarei e soleggiati.
Lampone spontaneo (Rubus ideaus L.), molto ricercato dall’industria liquoristica.
Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus L.), pianta particolarmente diffusa sui pascoli soleggiati della media e alta valle in particolare su suoli a reazione acida. Le bacche di mirtillo venivano destinate sia al consumo fresco che all’utilizzo farmaceutico. La spiccata biodiversità che caratterizza questi ambienti montani consentiva, inoltre, la raccolta di fiori essiccati (utilizzati in farmaceutica e cosmesi) e bacche di Sambuco nero (Sambucus nigra L.).
Le diverse piante venivano raccolte manualmente nelle diverse stagioni; il prodotto veniva sottoposto ad essiccatura adottando tecniche tradizionali, posizionando parti di pianta su graticci in ambiente ventilato e al riparo dalla luce diretta del sole (per non alterare la colorazione dei tessuti vegetali). Giunte al corretto grado di disidratazione le piante venivano lavorate (sbrollatura, taglio tisana, frantumazione) e destinate ai diversi impieghi industriali. Il prodotto veniva destinato alle industrie del nord Italia e, in minima parte, esportato in Francia. L’integrazione di reddito ottenuta da questa raccolta di materiale spontaneo era rilevante in particolare per molti operatori agricoli che nei mesi estivi si dedicavano all’alpeggio in quota.
Oltre a quelle prima citate, si coltivano anche: dragoncello, maggiorana, origano bianco, peperoncino piccante, prezzemolo, rosmarino, salvia, santoreggia o erba cerea e timo.
REG – Prodotti Agroalimentari Tradizionali – Regione Piemonte