La piattella canavesana di Cortereggio è una varietà locale di fagiolo caratterizzata da piante rampicanti, con buona vigoria vegetativa e marcata copertura fogliare, baccelli di forma appiattita che virano dal verde al giallo ocra con l’incedere della maturazione. La granella è di colore bianco ed è caratterizzata da un epidermide molto sottile. La pezzatura è media: 1.000 semi pesano all’incirca 700 g.
La Piattella Canavesana di Cortereggio predilige terreni di medio impasto, profondi, capaci di immagazzinare acqua. L’areale di San Giorgio Canavese è caratterizzato da ambienti di fondovalle con fortI escursioni termiche giornaliere e rappresenta un habitat ideale per questo fagiolo.
La tecnica colturale tipica tradizionale adottata in zone prevede la preparazione del terreno intorno e successivamente la semina manuale dopo alcuni giorni da quella del mais. La raccolta si svolge da luglio sino a settembre e i baccelli prelevati in campo vengono essiccati al suolo.
Il legame di questo prodotto con il territorio emerge da una serie di testimonianze delle le famiglie di Cortereggio, che usavano seminare il fagiolo nei campi in cui vi era granoturco. Il ricavato dalla vendita del fagiolo veniva utilizzato per comperare l’uva da vino. Ogni singola azienda aveva il suo interlocutore commerciale con vendita sia a operatori del Canavese che dell’Astigiano e persino del cuneese.
La separazione della granella dai baccelli avviene ancora oggi manualmente, colpendo con un bastone di legno i baccelli secchi sparsi sul suolo.
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