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La Rocca di Sparone è immancabilmente legata all’epica figura di Arduino, marchese d’Ivrea (955-1015). Messosi a capo di un’opposizione antimperiale, Arduino fu incoronato Re d’Italia il 15 febbraio del 1002 nella chiesa di San Michele a Pavia e successivamente ebbe assidui conflitti con gli imperatori di Germania. Il Marchese d’Ivrea ed il suo esercito si rifugiarono nella rocca di Sparone nel 1004, dove resistettero vittoriosamente all’assedio dell’esercito imperiale di Enrico II° di Germania. Nel 1014 Arduino abdicò e si ritirò penitente presso l’abbazia di Fruttuaria in San Benigno, vestendo il saio benedettino, dove morì nel dicembre del 1015.
L’esistenza della Rocca di Sparone, che domina la strada che porta verso l’Alta Valle dell’Orco, è anteriore all’anno 1000: è infatti già citata da Ottone imperatore come possedimento arduinico, in un’ordinanza di confisca e di donazione alla chiesa di Vercelli, anche se di fatto Arduino continuò ad esserne in possesso. Qui si svolse lo storico episodio dell’assedio subito da Arduino tra il 1004 e il 1005 dalle milizie teutoniche. La Rocca era un tempo assolutamente inespugnabile e quindi la resistenza degli arduinici e l’asprezza della stagione invernale ebbero trionfo sui soldati imperiali che, abbandonato il lungo assedio, desisterono e tornarono in Germania.
Dopo la morte di Arduino, ne1 1015, si hanno notizie della Rocca ancora nel 1185 e nel 1193, come proprietà congiunta dei San Martino e dei Valperga. Dopo una breve occupazione da parte del marchese di Monferrato, la Rocca venne alienata nel 1389 al casato dei Savoia. In questi avvicendamenti il castello aveva però già subito pesanti rovine e venne definitivamente diroccato durante le lotte fra Cesariani e Francesi.

Menzionato da

EDC – Montagna Nascosta – Edizioni del Capricorno