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Informazioni Dettagliate

Il Saras del Fèn è una ricotta di breve-media stagionatura, si presenta alla vendita avvolta in fieno di
montagna (generi Festuca) che, anche essiccati, mantengono un vivace colore verde. La forma è
genericamente tonda, può presentarsi con una parte più schiacciata per l’effetto della stagionatura sugli assi. Peso da 0,700 a 3,00 kg. Essendo una ricotta, non è possibile parlare di una vera e propria crosta, oltre alla presenza dell’erba di montagna, la porzione esterna, sottostante la festuca, risulta ricoperta da muffe, che nei diversi contesti di stagionatura, assume un colore che va dal giallo paglierino sino a un colore verde grigio. Pasta compatta e finemente granulosa, di colore bianco-avorio con possibile imbrunimento a stagionatura avanzata. Si percepisce una delicata sensazione di dolce nelle produzioni più giovani con richiami al buon sentore di erbe di montagna, il gusto si fa più saporito con aromi più intensi nelle ricotte più stagionate.

La più antica attestazione del Saras del Fèn è quella contenuta nella Miscellanea Valdostana dello storico Ferdinando Gabotto, ove sono riportati i prodotti del feudo Chatel-Argent a Villeneuver relativi agli anni 1267-68: tra essi figura appunto un sottoprodotto del formaggio denominato Saras.
Le prime precise notizie sul Saras del Fèn risalgono invece al Quattrocento. Nella Summa Laticinorum del 1477 del medico Pantaleone da Confienza, si parla di “seracia”, bianchi, magri e compatti, di forma quadrangolare. Nelle trattazioni di molti autori il Saras del Fèn viene spesso confuso con la ricotta: tale confusione è legittima, data la grande affinità di lavorazione dei due prodotti. Tuttavia l’etimologia è diversa in quanto il termine ricotta deriva dall’aggettivo latino “recoctus”. Al di là della forma e delle dimensioni sono in particolare le tecniche di produzione e di stagionatura che dimostrano che fin da allora si trattava di un prodotto diverso. Da notare che lo stesso Pantaleone individua una differenza importante tra la ricotta e il saras proprio nell’aggiunta del latte. La parola “seratium” deriva da “serum” (in dialetto “seras”), cioè siero di latte, residuo della lavorazione casearia, ovvero la parte acquosa-salina del latte, privata di buona parte del suo grasso, con la quale inizia ancora oggi la lavorazione del Saras. La consuetudine di avvolgere il Saras del Fèn in un fieno particolare accompagna la storia di questo prodotto fin dalle sue origini e da questa tradizione valdese è derivato il nome “del Fèn”. Sulle origini delle tecniche di trasformazione di questa ricotta stagionata ha inoltre influito l’apporto Saraceno. La presenza dei Saraceni nelle Valli Valdesi è ampiamente attestata da una serie di toponimi ed è probabilmente all’origine delle leggende relative alla presenza di “un uomo selvaggio” che avrebbe introdotto in valle nuove pratiche casearie. Tuttavia la migliore testimonianza della storicità del Saras del Fèn è rappresentata dalla raccolta ufficiale di documenti e risultati effettuata dall’On. Avv. Francesco Meardi in occasione dell’Inchiesta Agraria Ministeriale promossa dal deputato della Destra Storica Stefano Jacini. Tali risultati sono infatti stati pubblicati in “Atti della Giunta per la Inchiesta Agraria sulle condizioni della classe agricola, Vol. III, Roma, Forzani & C., 1883, pp.198, 202” che attualmente rappresenta il documento principale che attesta l’esistenza del Saras del Fèn da almeno 120 anni.

Menzionato da

CMT – Paniere dei Prodotti Tipici Provincia di Torino – Città Metropolitana di Torino
MON – Guida Gourmet Piemonte e Valle d’Aosta – Mondadori
REG – Prodotti Agroalimentari Tradizionali – Regione Piemonte
REP – Piemonte Le Ricette di Casa e i Luoghi del Cuore – Repubblica
SLF – Guida ai Formaggi d’Italia – Slow Food*
SLF – Guida ai Presidi Slow Food – Slow Food*
TCI – Turismo Gastronomico in Italia – Touring Club Italiano