Il vermut deve il suo nome all’assenzio che viene usato nella sua preparazione dando un’aroma ed uno speciale sapore amaro.
Il vermut è un vino aromatizzato. Le sostanze che servono per aromatizzare il vermut sono foglie, fiori, semi, radici, bulbi e cortecce di piante diverse. Le erbe aromatiche più importanti sono le Artemisie o Assenzi. Si prepara aggiungendo ai vini bianchi e specialmente ai moscati, dell’alcool affinché il titolo alcolometrico volumico totale sia uguale o superiore a 17,5% Vol, dello zucchero di canna in quantità variabile a seconda dei casi e dell’estratto o concia.
Si scelgono gli ingredienti, si mettono a macerare macerazione in alcool a freddo o infusione in alcool e vino a caldo o distillazione delle differenti droghe ed erbe aromatiche e s’imbottiglia nel vetro.
Alcuni produttori effettuano la distillazione. L’estratto viene filtrato, successivamente aggiunto ai vini e, quindi, il Vermut ottenuto viene imbottigliato in vetro.
La fama del vermut è indissolubilmente legata al Piemonte e a Torino, in particolare, dove, alla fine del 1700, la preparazione di questo vino aromatico era considerata un’arte. L’origine di questo nome è incerta; generalmente si fa risalire al tedesco Wermuth “assenzio”. Già i Romani preparavano l’assenzio.
Nel 1786 Antonio Benedetto Carpano fu il primo produttore che mise in commercio il Vermut. Il Duca Vittorio Amedeo III ne apprezzò le qualità organolettiche tanto da proclamarlo aperitivo di corte.
I fratelli Giuseppe e Luigi Cora, nel 1838, iniziarono ad esportarlo con grande successo in America.
Il Vermut è un aperitivo che può essere bevuto sia liscio sia con seltz e deve essere servito molto freddo.
MON – Guida Gourmet Piemonte e Valle d’Aosta – Mondadori
REG – Prodotti Agroalimentari Tradizionali – Regione Piemonte
TCI – Turismo Gastronomico in Italia – Touring Club Italiano